Alla fine dell’estate, è possibile, soprattutto in annate come questa in cui la siccità ahimè l’ha fatta da padrone, ritrovarsi con un prato non esattamente omogeneo e in piena salute.
I più fortunati, dovranno preoccuparsi di riseminare soltanto nelle zone dove il prato si è “rovinato”, ma, purtroppo, in tanti si potrebbero render conto che ci sia ben poco da salvare trovandosi di fronte all’annosa questione: procedere con nuove semine o optare per un manto erboso a rotoli?
Prima di tutto, per decidere quale tipo di intervento sia meglio per il proprio terreno, la zona climatica in cui si vive e la propria disponibilità di tempo, è importante conoscere cosa sono e cosa implicano queste due differenti tecniche.
Nel caso di una nuova semina, bisognerà preparare e livellare il terreno, distribuire un miscuglio di sementi che andrà a germinazione nell’arco temporale di 15 giorni (dipende dal periodo dell’anno in cui si effettua la semina), effettuare il primo taglio con un attrezzo molto leggero e con la lama molto affilata – in quanto il prato in questa fase è delicatissimo – dopo circa 30/40 giorni. Inoltre, serviranno dei cicli idrici frequenti per mantenere il seme umido.
Questi ultimi sono purtroppo la prima causa di malattie fungine e pertanto servono trattamenti fungicidi preventivi.
P.S. Come i più esperti avranno già capito, questa operazione non è attuabile tutto l’anno, ma solo in autunno (il periodo migliore in quanto la maggior parte delle altre erbe non andrà a vegetare facendo da antagonista alle nostre sementi) o in primavera (con però il rischio di avere parecchie essenze infestanti nel miscuglio che andiamo a seminare)
Manto erboso a rotoli
Per quel che riguarda il manto erboso a rotoli, cioè un miscuglio di sementi che viene seminato e curato per diversi mesi da ditte specializzate, che lo cavano in rotoli per essere posato direttamente a casa del cliente, è importante conoscere bene i vantaggi e gli oneri che questa scelta comporta.
Quali sono i vantaggi?
Il prato a rotoli è da subito fitto e perfetto e non si deve aspettare la normale tempistica di sviluppo di un prato seminato, inoltre, se si dispone di un impianto di irrigazione performante, lo si può posare anche nei periodi caldi quando teoricamente non sarebbe più possibile effettuare una semina.
A livello estetico il giardino risulta da subito finito e si riducono le operazioni di gestione nei mesi successivi in quanto il prato è fitto e le erbe infestanti faticano ad inserirsi nel manto erboso in zolle.
MA, ci sono alcuni accorgimenti essenziali e fondamentali da non dimenticare.
Il prato a rotoli, per quanto bello, fitto e da subito pronto, è pur sempre un prato vero e naturale che si può ammalare e che quindi nel tempo va gestito e curato. Prima di tutto, una volta srotolato e posato il prato – non essendo in grado di assorbire acqua dal terreno finché non avrà affondato le radici – nei primi giorni bisogna prevedere un’irrigazione costante durante il giorno, per evitare che il manto erboso muoia.
L’irrigazione frequente e nelle ore calde porta ad un elevato livello di umidità e quindi ad una più probabile formazione di malattie fungine dannose. Pertanto, si rende necessario distribuire prodotti fungicidi di prevenzione.
Con il passare dei giorni l’apparato radicale del manto erboso inizierà ad assorbire acqua dal terreno sottostante e quindi si potrà iniziare a ridurre i cicli irrigui fino alla normale distribuzione a giorni alterni. Detto questo, bisogna essere consapevoli che il periodo più rischioso di un prato a rotoli è la prima settimana, in cui quindi serve un monitoraggio giornaliero.
In conclusione, la scelta non può esser fatta alla leggera! Entrambe le soluzioni, infatti, presentano benefici e rischi, oltre che costi differenti iniziali e nel lungo periodo.
Noi di Idea Garden, consigliamo sempre di richiedere il parere di un esperto prima di inciampare nella scelta sbagliata!
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